Martedì 30 settembre il Luigi Martinale Quartet e l’orchestra da camera del Conservatorio Ghedini presentano il nuovo lavoro discografico Invisible Cities, ispirato al romanzo Le città invisibili di Italo Calvino. Appuntamento a ingresso libero al Teatro Toselli di Cuneo.
Martedì 30 settembre alle ore 20.30 il Teatro Toselli di Cuneo (via Teatro Toselli 9) ospita un concerto del Luigi Martinale Quartet con l’orchestra da camera del Conservatorio Ghedini: la serata, che fa parte della Stagione Artistica 2025 del Ghedini ed è organizzata in collaborazione con la rassegna Jazz Visions, è l’occasione in cui si tiene la presentazione ufficiale del nuovo lavoro discografico Invisible Cities, ispirato al romanzo Le città invisibili di Italo Calvino di cui nel mese di settembre ricorrono i quarant’anni dall’improvvisa morte nel 1985. L’appuntamento è a partecipazione libera, ma è consigliato prenotare il posto in teatro dal sito https://www.eventbrite.it/e/biglietti-luigi-martinale-quartet-con-lorchestra-da-camera-del-conservatorio-ghedini-1712028185389 a partire da sabato 20 settembre.
Invisible Cities si compone di otto brani inediti, composti e arrangiati da Luigi Martinale, nei quali la libertà del jazz si fonde in un riuscito connubio e in un ricercato gioco di rimandi con il rigore della tradizione classica. I riferimenti al lavoro di Calvino si esplicitano nei titoli della maggior parte dei brani: molti sono i nomi delle città immaginate dallo scrittore nella sua raccolta di racconti e uno contiene un riferimento a Kublai Khan e a Marco Polo, quest’ultimo autore del famoso Milione che Calvino aveva inteso rivisitare ne Le città invisibili. Il progetto musicale è frutto di un lavoro durato più di un anno – nel concerto in Conservatorio dello scorso ottobre il Martinale Quartet aveva già eseguito in anteprima alcuni brani destinati a questo disco – e per la sua realizzazione si è rinnovata la collaborazione professionale tra il talentuoso quartetto jazz e sette giovani laureati del Ghedini già avviati alla carriera concertistica che, con il nome di Classwing Ensemble, avevano già lavorato all’album di Martinale “Songs Not Words” del 2021. Ad essi si sono affiancati alcuni tra i migliori attuali allievi del Dipartimento classico del Ghedini fino a formare una vera e propria orchestra da camera composta da ben sedici elementi. Invisible Cities è uscito recentemente per l’etichetta ABEAT ed è stato, soprattutto, premiato nell’ambito del bando “Nuove opere” del programma “Per Chi Crea”, promosso dal Ministero della Cultura e gestito da SIAE che destina 10% dei compensi per copia privata a supporto della creatività e della promozione culturale nazionale ed internazionale dei giovani.
Durante la serata verranno eseguiti anche altri brani provenienti dal precedente lavoro discografico “Songs Not Words”, già citato.
« Per noi è una grande gioia vedere i nostri studenti crescere anche attraverso esperienze come questa – afferma la direttrice del Ghedini Deborah Luciani –: al Conservatorio la musica non si impara soltanto, ma si fa insieme. Vedere gli studenti suonare insieme al prof. Luigi Martinale con il suo Quartet in un progetto così prestigioso, premiato dal Ministero della Cultura, è un’ulteriore dimostrazione tangibile della vitalità della nostra scuola e delle opportunità formative che offriamo; è anche un dono che resterà nel loro percorso umano e artistico. È questo il modo migliore per formare i musicisti di domani: attraverso l’esperienza diretta e la collaborazione con professionisti di chiara fama».
Il quartetto è formato dal pianista e docente di Pianoforte Jazz al Ghedini Luigi Martinale, da Stefano “Cocco” Cantini al sax tenore e soprano, da Yuri Goloubev al contrabbasso e da Zaza Desiderio alla batteria. L’Orchestra da Camera del Conservatorio è composta da Gioele Pierro, Anna Peano, Elena Ghione, Enrica Bergalla, Marta Botta, Enrica Ottobrino e Luca Costantino ai violini, da Stefania Tortora, Marcella Scalvini e Ludovica Ciafardone alle viole, da Tommaso Cavallo e Sofia Artioli ai violoncelli e da Veronica Gnola al flauto, Sara Barroero al clarinetto e Maddalena Donini al corno. La direzione è affidata a Bruno Mosso, già docente al Ghedini.







